Capire il Disturbo Post-traumatico da Stress oggi
- sarazaccagnini
- 20 feb 2021
- Tempo di lettura: 2 min
Aggiornamento: 9 mar 2021
Il COVID-19 da ormai in anno si è insinuato nelle nostre vite in modo dirompente,stravolgendole totalmente. Per alcune persone è stato un vero e proprio trauma i mesi trascorsi sono stati complicati da vivere e i prossimi non saranno semplici da gestire.
Le regole imposte per il contagio, i protocolli di disinfezione, le restrizioni della libertà personali e sociali, i problemi economici generati dai lockdown
...tutto questo potrà generare atteggiamenti diversi, sviluppare delle fobie importanti come l’autoidolento in casa anche quando sarà possibile uscire per paura che ci sia ancora rischio di contagio però ci potranno anche essere reazioni opposte, come la sindrome da sequestro, cioè il sentirsi privati ingiustamente della propria libertà e decidere di uscire senza seguire le regole di sicurezza”.
I traumi provocati da coronavirus sono lievi o più complessi.
I traumi lievi sono l’aver perso la libertà, il confinamento in spazi piccoli, la gestione difficoltosa dei figli piccoli, dei disabili e degli anziani e le perdite economiche. I loro sintomi si esprimono con espressioni psicosomatiche come:
cefalea;
disturbi intestinali;
difficoltà digestive;
tachicardia;
dimagrimento;
ansia;
depressione;
aumento del consumo alcolico;
modifica del sonno;
astenia.
“Per questi traumi lievi è importante capire che si sta vivendo un cambiamento, che la quotidianità che c’era prima non tornerà velocemente ne tantomeno improvvisamente e che bisognerà riadattarsi.Fondametale è non negare le emozioni e chiedere magari un supporto psicologico.
Il secondo tipo di trauma è quello più complesso da gestire, si tratta del cosiddetto disturbo post traumatico da stress, quello che compare dopo eventi molto gravi come atti terroristici, incidenti, terremoti...
Il disturbo può colpire chi ha perso i familiari o gli operatori sanitari che sono in prima linea negli ospedali. In questa condizione i sintomi sono diversi:
flashback e ricordi ricorrenti;
incubi;
iperattività;
disturbi dell’umore come sentimento di vuoto;
distacco dalla realtà quotidiana;
perdita di interesse;
irritabilità;
ipervigilanza;
difficoltà del sonno;
scarsa concentrazione;
rischio di iniziare ad abusare di droghe, alcol o farmaci.
In questi casi, è importante essere seguiti da un’equipe specializzata, perché si tratta di disturbi complicati per i quali solo l’approccio multidisciplinare di professionisti in tale ambito si è in grado di fare una diagnosi certa e proporre una terapia adeguata”.
Ansia e attacchi di panico: chi ne soffrirà e come uscirne
“Bisognerà fare molta attenzione ai soggetti disabili che hanno subito moltissimo, perché fanno fatica a capire e rispettare le regole; alle persone affette da autismo e a chi soffre di patologie psichiatriche gravi e croniche. Poi ci sono gli anziani e i soggetti rimasti soli, chi ne è uscito ed è guarito, ma ha perso i propri cari e le persone il cui problema economico ha fatto venire meno il senso di sicurezza”.
In questi soggetti è più facile la comparsa di attacchi di panico, ansia e malumore. Come fare per superarli? Risponde l’esperto “I comportamenti da mettere in atto in questi casi saranno:
concedersi del tempo per metabolizzare l’accaduto
permettersi di non stare bene
non avere vergogna né fretta di riprendersi
condividere la situazione con chi ha subito un’esperienza simile
riprendere i ritmi regolari di vita
chiedere aiuto agli esperti.”

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